Mi capita spesso di rivedere questo pregevole video-montaggio su Okano; ha qualcosa di magnetico per me, trasuda fascino e ispirazione scatenando nella mia mente i meccanismi della fantasia e dell’immedesimazione. Ogni volta che lo guardo rimango ipnotizzato dal movimento perfetto, ritmico e geometrico dei tai-sabaki (nda. spostamenti/rotazioni del corpo) di Okano, identici a piedi nudi sul tatami mentre proietta un avversario; identici nelle sue Onitsuka prima maniera quando si allena con gli elastici all’aperto, con la dedizione e l’aspetto ieratico di un asceta.
Lo Stato dell’Arte. Condensato nell’identità tra allenamento e combattimento, la fusione tra Uomo e Judoka che diventa momento totalizzante e rivelante, apice del percorso infinito verso il perfezionamento.
Non so se l’autore del video abbia intenzionalmente posto l’accento sull’esecuzione agonistica dei movimenti ossessivamente provati in sede di allenamento e preparazione atletica: essi avvolgono in sè il senso ultimo della pratica della disciplina lottatoria come totalizzante e permeante della nostra vita, non mero evento separato. Solo cosi’ un uomo raggiunge lo Stato dell’Arte nella disciplina che pratica, si immerge in essa, la assorbe e vi si dissolve allo stesso tempo. Diventa leggenda.
1 Commento
Bello il video ed interessanti le considerazioni.
E' triste vedere come hanno ridotto oggi il Judo rispetto a come era originariamente.